RESIDENZE D’ARTISTA

 Le dimore e il paesaggio italiano come fonte d’ispirazione per riportare nella contemporaneità il viaggio di scoperta della bellezza

#RESIDENZEDARTISTA

La collaborazione con la Galleria Rubin e la Fondazione Brivio Sforza in occasione della posa della statua di Cristina Trivulzio di Belgiojoso continua attraverso una nuova attività volta a sostenere giovani artisti contemporanei figurativi e a valorizzare il patrimonio italiano.

L’esperienza senza tempo della residenza artistica viene estesa a pittori e scultori nel periodo tra settembre e ottobre 2022 grazie a 13 borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione Brivio Sforza.

Gli artisti, selezionati dalla Galleria Rubin, sono ospiti per una settimana nelle dimore italiane prescelte per produrre schizzi e bozzetti che si ispirano ai luoghi, agli spazi e ai territori che li ospitano. Le opere saranno completate in un secondo momento negli atelier e verranno esposte in una mostra collettiva a Milano nel cortile del Palazzo Brivio Sforza appena restaurato.

Al termine della residenza gli artisti offrono due opere, una al proprietario come ringraziamento per l’ospitalità e l’altra che sarà messa in vendita all’asta per costituire il fondo per le borse di studio delle residenze future.

3 – 11 SETTEMBRE | Mattia Savini a Casa Arcasio, Cassine (AL)

 

“Entrando da un cancello in ferro, accedo ad un grande giardino verde cinto da un muro alto. Al suo interno molte piante, alberi da frutto, rose, ortensie e tanto altro, tutte che descrivono gli anni passati in un contesto a loro familiare. Lì, con quelle piante, ho avuto la vivida percezione di conoscere altri abitanti della dimora, in quel momento, ho quindi deciso di ritrarli. La tecnica realizzativa, incisione su marmo bianco, ci descrive con l’aiuto della luce filtrata e riflessa dal marmo, due delle rose presenti nel giardino, da qui il titolo dell’opera ‘RITRATTO'”.

5 – 11 SETTEMBRE | Mauro Baio a Casa Lajolo, Piossasco (TO)

    

“Villa Lajolo è un capolavoro perfettamente conservato da persone che amano la natura e la cultura. L’esperienza di vivere l’ intero parco immerso tra piante e orti con sistemi d’irrigazione risalenti a tempi ormai dimenticati è qualcosa di surreale contro ogni tempistica moderna. Il processo creativo è stato stimolante grazie al fatto che non fosse scontato ricreare il modello estetico studiato negli ultimi anni e adattarlo ad una commissione”.

Instagram Mauro Baio

12 – 18 SETTEMBRE | Chiara Dattola e Marta Jorio a Villa Albertini, Gressoney St. Jean (AO)

     

“Ho avuto visione di proporzioni sfalsate fra dentro e fuori, grande e piccolo, movimento e staticità, suoni e musica di pianoforti, chiacchiericci e silenzi. Con le mie opere vorrei rendere merito a questi contrasti e rendere merito alla Villa Albertini che ne è il centro pulsante, come un cuore.”

La mia esperienza a Gressoney è villa Albertini: è l’odore di legno e di tessuti, sono i patterns delle carte da parati antichissime, sono le trapunte sui letti alti, i pavimenti di legno scricchiolanti, i divani dalle tinte pastello, le fotografie di personaggi scomparsi, gli angoli della casa che al mio passaggio davano brividi o la sensazione che quella casa, quei luoghi, fossero stati abitati con tutta la pienezza della vita quando è piena di relazioni, di musica nelle stanze, di libri, di letti per accogliere famiglia e amici di famiglia, di pranzi e bevute”.

Instagram Chiara Dattola 

Instagram Marta Jorio

21- 28 SETTEMBRE | Nicola Piscopo a Castello di Montoro, Terni

    

Il pittore che è in me ha trovato il suo senso di accasamento in quella che è stata una meta fondamentale del Grand Tour per tantissimi artisti tra il XVIII e il XX secolo. Così ho sentito la responsabilità di tracciare il mio passaggio nella storia della Pittura, utilizzando il Ponte di Narni come pretesto della propria espressione linguistica calata nella contemporaneità, così come hanno fatto i miei predecessori”.

Instagram Nicola Piscopo

25 – 27 SETTEMBRE | Vanni Cuoghi a Villa Dosi Delfini, Pontremoli (MS)

  

Nessun luogo poteva essere più congeniale a me, per una residenza, come la Villa Dosi-Delfini di Pontremoli (MS). Il luogo è incantevole, la villa adagiata su di una collina, appena fuori il centro storico, incarna tutto lo spirito del barocco italiano essendo circondata da uno splendido giardino che risale il pendio a terrazze. Gli interni coronano un ampio salone e tutte le stanze del piano nobile sono affrescate con quadrature barocche a trompe l’oeil, che donano allo spazio una maestosità degna dei più importanti palazzi nobiliari italiani”.

Instagram Vanni Cuoghi

26 – 30 SETTEMBRE | Cecilia Sammarco a Casale Sant’Eusebio, Roma

   

Per rappresentare la pluralità di epoche, scorci, fasi, preesistenze, si è delineato un approccio analitico di raccolta di elementi provenienti dai vari “strati” (natura, città, casale, vita del proprietario), fino alla costruzione di un abaco di forme sintetiche che diventano simbolo. Una lettura che va “Dalla città al cucchiaio”, dall’urbanistica alla collezione del proprietario, dall’ Italia alla famiglia, con uno sguardo che si avvicina sempre più. Si parte dall’osservazione dal finestrino e si arriva a fare esperienza diretta degli spazi interni e degli oggetti”.

Instagram Cecilia Sammarco

3 – 9 OTTOBRE | Jacopo Ginanneschi a Villa Allen, Moltrasio (CO)

   Villa Allen a Moltrasio, antica, con arredi storici, grandi finestre da cui entra la luce del sole riflessa dal lago di Como su cui si affaccia, mi ha colpito per una delle stanze meno vistose e più intime, che i gentili padroni di casa mi hanno a malapena indicato come degna di nota. E’ un piccolo studio appena entrati sulla sinistra, uno spazio abbastanza buio dove, mentre stampe e libri antichi fanno bella mostra di sé, oggetti più comuni riportano la mente ad attività ed occupazioni quotidiane. In particolare sul bel tavolo centrale un vassoio di ceramica contiene una lettera, una bolletta e gli occhiali rossi lasciati lì dall’ultima persona che le ha lette. La presenza di questi oggetti mi pareva cruciale per interpretare uno spazio che non è un museo, ma è pienamente vissuto dalla famiglia dei proprietari. Dopo generazioni le due poltrone continuano a ristorare la loro stanchezza, il tavolo è il posto dove si fa il calcolo delle spese di casa o si fa un cruciverba. Mi parevano, questi, gli ingredienti necessari per un quadro intimo e silenzioso, dove mi sarei sforzato gli occhi a recepire tutte le variazioni di toni delle penombre e avrei ricercato quel fine pulviscolo che avvolge gli oggetti, nella cui rappresentazione Chardin e Cézanne furono gli inarrivabili maestri”. 

Instagram Jacopo Ginanneschi

10 – 14 OTTOBRE | Andrej Mussa a Mulino di Rovezzano, Firenze

   

Intorno al Mulino di Rovezzano ho annusato la verità conforme al lume naturale della ragione delle cose. Il mio lavoro pittorico è strutturato sul ricordo, sulla memoria, un breve periodo geografico che tende a cancellarsi. Il sentimento della distanza che si separa da un possibile mondo semplice. E’ il razionalismo del ricordo che investe queste mie tele: storia, geografia e quotidianità, sbiadiscono nel paesaggio della memoria, un luogo dove nulla è riconoscibile, un luogo dove le forme del nostro vissuto diventano profili  color pastello, dove chiunque potrà riconoscersi nel breve tempo della memoria”.

Instagram Andrej Mussa

10 – 17 OTTOBRE | Raffaele Minotto a Palazzo BrancadoroFermo (FM)

  

Se questo luogo è rimasto così vitale, e non è stato relegato a una casa museo, ma anzi profuma di quotidianità e racconta dei suoi proprietari, è proprio perché nelle sue sale vi risuona sempre la musica: e qui, le persone si incontrano, ascoltano e fanno musica. Vita e musica si mescolano. Per qualche giorno anch’io ho avuto il privilegio di essere stato parte di quel gruppo, parte di quei luoghi. Pertanto le opere che ho dedicato a queste stanze, raccontano di questa mia momentanea, ma piacevole, appartenenza, e dei momenti maggiormente rappresentativi: un ‘banchetto’, che racconta di una serata trascorsa tutti insieme, e un interno, un salotto, che racconta di raccoglimento in solitudine”. 

Instagram Raffaele Minotto

20 – 24 OTTOBRE | Paolo Amico a Mandranova, Palma di Montechiaro (AG)

  

Ho cercato quindi di immedesimarmi nelle vesti di un viaggiatore, ho guardato la Sicilia con occhi nuovi, ho scrutato il più possibile i paesaggi e la “dimora” che mi ha dato ospitalità per trarne ispirazione. Come molti viaggiatori mi sono ritratto all’interno delle scene, dando vita alle due opere “Persistenza” e “Memoria”. Ritroviamo molti elementi che rimandano al presente e al passato, esse hanno molte valenze, in particolar modo sono un urlo che lancio alla mia terra chiedendole di non smettere di lottare e persistere nel mantenere intatta la sua bellezza e la sua memoria”.

Instagram Paolo Amico

20 – 24 OTTOBRE | Paola Margherita a Masseria Spina, Monopoli (BA)

  Potrei definire il mio soggiorno alla Masseria Spina  un piccolo tuffo temporale. Qui la storia umana è strettamente intrecciata con quella naturale. Convivono nello stesso sito forme di antropizzazione lontane fra loro nel tempo. Una vera stratificazione che ha origine nel sottosuolo a ridosso della lama (antico corso d’acqua) che fiancheggia la Masseria. Ipogei neolitici sotterranei fanno da basamento alle epoche successive e ci convivono. Nel raffigurare questo luogo e coglierne il senso profondo per prima cosa ho voluto mettere al centro il rapporto indissolubile fra la parte vegetale viva e rigeneratrice degli uliveti ed aranceti, silenziosa presenza ciclica, e le tracce storiche dell’architettura umana. La scelta di disegnare con le matite colorate è dettata dalla necessità di restituire la temperatura della percezione di questi luoghi”. 

Sito Paola Margherita

24 – 30 OTTOBRE | Tommaso Ottieri a Relais Monastero Santa Teresa , Nardò (LE)

  

Ho girato per le strade della città antica, ho fatto piccoli e brevi studi che poi ho elaborato nello studio temporaneo che avevo allestito. Ho visitato anche il borgo sul mare, in un periodo in cui era svuotato dall’abituale affollamento dei vacanzieri. Ne ho tratto alcuni lavori che ritengo molto significativi per la mia ricerca artistica, per i colori utilizzati e per le angolature scelte. I materiali di cui è costruita Nardò, le luci più rarefatte ed una certa sobrietà del tessuto urbano mi hanno portato all’elaborazione di progetti più sereni, meno congestionati di quelli a me abituali. Ho ricavato alcune indicazioni importanti sul metodo di lavoro, trasferendo subito gli schizzi e gli spunti fotografici in una bozza compiuta del lavoro, e, cosa non secondaria, mi sono imposto una disciplina diversa, una regola nuova per uno spazio di lavoro nuovo. Ho completato i lavori a studio, a Napoli, e molto conservo ancora da sviluppare e portare in forma compiuta”.

Instagram Tommaso Ottieri

19-31 LUGLIO 2021 | Jacopo Ginanneschi at Casa Lajolo, Piossasco (TO)
Dal 19 al 31 luglio 2021 l’artista Jacopo Ginanneschi è stato ospite di Fondazione Casa Lajolo. Nel corso della residenza il pittore ha eseguito una serie di acquarelli ispirati alla dimora, al paesaggio ed al territorio di Pinerolo.
Ritornato nel suo atelier, Ginanneschi ha utilizzato questi studi per realizzare due dipinti ad olio su tavola, una delle quali è stata donata ai proprietari di Casa Lajolo.

In collaborazione con:

#residenzedartista
#ledimoredelquartetto
#bellezzapiùbellezza
#beautyisnotapriviledge 
#thestringcircle