Le Dimore del Quartetto

VILLA SPADA, ORBICCIANO (LU)

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A Orbicciano si veniva a passare le vacanze d’estate. Era la casa di villeggiatura dei Cenami Spada, a metà costa sulla collina della Val Freddana, valle fresca anche a ferragosto, in fondo alla quale scorre la strada che, in meno di mezz’ora, porta a Lucca.
La casa si trova nel cuore di una fattoria che continua a produrre olio, ma i poderi che la circondano oggi sono stati tutti restaurati con stanze ad aie aperti sui terrazzamenti di ulivi discendenti a fondo valle.
Il giardino è quello di sempre con un immenso tiglio secolare, conche di limoni, ortensie, rose e gelsomini.
L’origine di Orbicciano è cinquecentesca: sulle sue pietre, la facciata e i muri a secco, si leggono le stratificazioni di tempi remoti che arrivano fino all’Ottocento.
La cucina è ancora quella del legno e del fuoco con un grande camino, i mobili massicci, i grandi piani di marmo.
Il salotto d’inverno è raccolto intorno a un caminetto, quello d’estate illuminato da una grande finestra, che si apre su un terrazzo di pietra, affacciato sopra un piccolo e nascosto giardino all’italiana. Al primo piano, le stanze, tutte arredate nei colori del filaticcio lucchese, custodiscono letti e mobili antichi. Il pavimento in cotto reca i segni e i riflessi dei secoli, i muri affrescati restituiscono i colori tenui d’un Ottocento gentile e misurato.
Una grande casa familiare, fatta per accogliere tutta la brigata di genitori, figli, parenti, fantesche e cuochi. Luminosa e umbratile, silenziosa e protettiva, sarebbe piaciuta ai Macchiaioli toscani.
Serenamente antica ma molto comoda, perennemente amata da chi l’ha sempre abitata, capace di restituire ogni giorno la sua segreta armonia. D’estate, un tranquillo rifugio dove riposarsi ai bordi della piscina e mangiare all’ombra del pergolato di gelsomini odorosi, o un luogo da dove partire a piedi verso pievi romaniche, camminando su strade sterrate o attraversando boschi di lecci
All’imbrunire, in terrazza, seduti con un bicchiere di bianco o gin tonic, davanti alla valle che digrada, lo sguardo dialoga con forme antiche mentre i profumi di una dolce notte giungono dai giardini e dai boschi a visitare la casa.