Tra i fiumi Chienti ed Ete Morto, verso il mare, villa il Castellano sorge sul sito di un avamposto romano e di un successivo castello medioevale appartenente all’arcidiocesi fermana nei cui resti, nel XVI secolo, si sarebbe trasferito Giorgio Arianiti Comneo, proveniente da Bisanzio con la moglie, la principessa Colonna di Corsica.
Nel 1625 Annibale Maggiori Colonna di Leca Guerrieri, figlio della marchesa maceratese Cecilia Ricci, costruì il corpo centrale della villa, comprendente una panoramica torre di guardia. La famiglia Guerrieri nei primi del Seicento, risulta la maggiore proprietaria del Comune elpidiense con una superficie superiore ai cinquecento ettari; nei decenni successivi questo latifondo comincia a ridursi considerevolmente a vantaggio della famiglia Maggiori.
A partire dal 1767, la famiglia Maggiori, che da poco aveva ottenuto il titolo nobiliare ed era entrata a far parte del patriziato fermano e, molto probabilmente, diventata unica proprietaria della villa, fece costruire la cappella con le tombe di famiglia e le due ali che chiudono il complesso.
Nei primi decenni del XIX secolo la villa Castellano è stata la residenza prediletta del Conte Alessandro Maggiori (1764-1832), personalità di spicco nell’ambito della cultura marchigiana. Laureatosi a Bologna, scrisse vari testi di carattere storico-artistico fra i quali spiccano le guide di Ancona, data in stampa nel 1821, e quella di Loreto, nonché un commento dedicato al trattato del Serlio. Assai interessante è stata la sua intensa attività di collezionista di disegni di antichi maestri, oggi dispersa in alcuni dei più importanti musei italiani e stranieri: una piccola parte della sua raccolta grafica si conserva a Monte San Giusto presso il Centro Studi Alessandro Maggiori.
Dopo essere stata dimora di campagna delle più influenti Casate del Fermano, i Guerrieri prima, i Maggiori poi, la villa, che a lungo ha coniugato funzione residenziale estiva con quella di centro di organizzazione economico-produttiva della grande proprietà agricola della famiglia, oggi appartiene agli Scoccini che, di recente ha acquistato e riunificato la proprietà.
Per la notorietà dei suoi proprietari, nella villa dimorarono il re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia, Gioacchino Murat, Gerolamo Bonaparte e altri esponenti dell’aristocrazia capitolina.


