Le Dimore del Quartetto

TEATRO GEROLAMO, MILANO

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Dopo più di trent’anni riapre il Gerolamo, gioiello dei teatri milanesi, l’unica ribalta europea appositamente costruita sulla misura degli spettacoli di marionette, per decenni attrazione e appuntamento privilegiato per un pubblico colto e appassionato e per generazioni di piccoli spettatori.

Costruita in pochi mesi nel 1868, la sala di piazza Beccaria è una Scala in miniatura, dotata di due ordini di palchi, del loggione e di una platea per una capienza totale, all’epoca, di 600 posti. Attorno alla progettazione del teatro si è consolidata nel tempo, e per una serie di equivoci, una leggenda secondo la quale il Gerolamo fu disegnato da Giuseppe Mengoni, il celebre architetto ideatore della Galleria Vittorio Emanuele, al quale in realtà era stata affidata la direzione dei lavori di sistemazione di tutta l’area centrale di Milano, compresa piazza Beccaria. Il disegno del Gerolamo va invece attribuito all’ingegner Paolo Ambrosini Spinella. I lavori furono affidati alla stessa impresa che stava erigendo la Galleria e fu presumibilmente questa ditta, i capomastri Rivolta e Pellini, a utilizzare per il Gerolamo materiali di scarto e di recupero della Galleria Vittorio Emanuele.

La gestione del teatro, affidata all’inizio al grande marionettista Giuseppe Fiando, dava spazio anche al teatro dialettale. Dopo la morte di Giuseppe Fiando, la moglie restituì il Gerolamo alle marionette. Sulla piccola ribalta del teatro furono chiamate a esibirsi le creature di legno di varie compagnie: gli Zane, i Croce, i Campogalliano e la prestigiosissima Carlo Colla & Figli, alla quale, infine, nel 1911, fu affidata la gestione del teatro. I Colla vi restarono stabili, creando spettacoli memorabili, fino al 1957, anno in cui il  teatro fu chiuso una prima volta sotto la minaccia di demolizione per le sue gravi condizioni di degrado.
Recuperato all’uso da Paolo Grassi nel 1958 con una recita straordinaria di Eduardo De Filippo, ha ospitato per alcuni anni recital, esibizioni di cabaret, monologhi, piccoli spettacoli, interpretati da importanti protagonisti della scena nazionale e internazionale. Dal 1960 diventa sede della Compagnia Stabile del Teatro Milanese diretta da Carletto Colombo e con Piero Mazzarella primo attore e beniamino del pubblico.
Nel ‘74 il teatro, passato sotto il controllo del Comune di Milano, diventa Ente Autonomo e infine nel ‘78 è affidato alla gestione di Umberto Simonetta fino al 1983, anno della seconda nuova chiusura per ragioni di uscite di sicurezza non a norma.

Il recupero del teatro e la sua odierna messa a disposizione della città è dovuto alla privata iniziativa della Società Sanitaria Ceschina, proprietaria da circa un secolo dello stabile che ospita il Gerolamo che ha provveduto ai lavori di restauro proseguiti per sei anni e che ha restituito la struttura al suo antico splendore anche in base alle indicazioni della Sovrintendenza alle Belle Arti. Il Gerolamo è esempio della modalità costruttiva che è tipica delle strade di Milano e ne costituisce l’essenza, nascondendo i segreti degli spazi interni, corti sorprendenti per ciò che contengono e svelano: “città tutta di pietra in apparenza e dura, ma morbida invece di giardini interni” come scriveva Savinio.
Il Gerolamo, così come potrà essere fruito d’ora in poi consta di 209 posti complessivi, e di numerosi spazi aggiunti con i lavori di restauro: una sala con il bar, uno spazio per conferenze, mostre e proiezioni al piano terra, un’altra piccola sala con un pianoforte.

Risvegliare questo teatro dal nome antico e un po’ desueto, che da trentatré anni dorme sonni a volte inquieti, come tutti i palcoscenici che soffrono le luci spente, è una sfida culturale, prima ancora che artistica, affascinante: ridare un’anima, un’identità, uno stile, e anche una ragione per esistere e un metodo di lavoro, a questo gioiello restituito alla città di Milano splendidamente restaurato dall’iniziativa privata all’insegna di un mecenatismo culturale di stampo rinascimentale.
Cuore pulsante di uno spazio nuovo e ricco di funzioni, il Teatro Gerolamo, nato come teatro per marionette e diventato poi palcoscenico di arti varie, nella sua nuova vita si ispira da un lato alla grande lezione del suo passato, e dall’altro sta con orecchie bene aperte alle voci del presente.
Tecnicamente si presenta come un Teatro di Varietà con la “V” maiuscola. Sono soprattutto tre i settori di intervento privilegiati: i concerti di musica classica, i monologhi di prosa, i recital di canzoni d’autore. Regolari incursioni sono in programma nei territori della danza contemporanea, del nuovo circo, della musica jazz. Senza tralasciare i segnali della memoria: dal teatro per marionette ai teatri dialettali.
Con il cuore piantato a Milano e lo sguardo rivolto all’Europa, il Teatro Gerolamo si fa inoltre promotore dell’associazione culturale “Piccoli Teatri Europei dell’Ottocento”, che raggruppa strutture con analoghe caratteristiche architettoniche di teatri all’italiana e una capienza non superiore ai duecento posti, al fine di difendere e valorizzare questo ingente patrimonio culturale e promuovere lo scambio di produzioni, spettacoli e iniziative.