La tenuta è adagiata nei rilievi più alti del Chianti, nel Comune di Gaiole in Chianti, da dove domina la valle dell’Arno ad est ed un ampia porzione del territorio chiantigiano a sud-ovest verso Monti in Chianti, dove si trovano i vigneti.
Famosa per i suoi vini, oggi Badia a Coltibuono è una struttura articolata che oltre alla produzione di vino ed olivicola offre anche un ristorante, corsi di cucina, visite e degustazioni, un negozio al dettaglio e l’agriturismo con camere e appartamenti.
A Coltibuono, prima monastero poi elegante villa privata di famiglia, si vive un’atmosfera unica tra chiostri, cortili, corridoi, ampi saloni e sale affrescate. Gli ospiti soggiornano in confortevoli appartamenti ristrutturati o nelle antiche celle dei monaci trasformate in camere.
L’estensione totale delle proprietà è pari a circa 924 ettari di cui 64 sono destinati a vigneto ed altri 18 ad oliveto.
L’ex abbazia è un luogo di ricerca, ospitalità e meditazione fondata nell’anno mille. Cibo, vino, natura e cultura qui si incontrano da sempre. La famiglia Stucchi Prinetti, traendo ispirazione dalla storia del luogo, ne ha fatto un centro di cultura del cibo, del vino e delle pratiche sostenibili.
Lavorare con la natura
La scelta di un’agricoltura più sana e sostenibile nasce nel 1985 con la decisione per allora in totale controtendenza di non utilizzare diserbanti e insetticidi. Negli anni successivi vengono selezionate le 600 viti madri che saranno utilizzate per i reimpianti dei vigneti, che iniziano nel 1988. Negli anni si concretizza sempre più l’approccio Biologico, che porta alla certificazione delle ulivete nel 1994 e nel 2000 alla certificazione di tutta l’azienda. Inerbimenti, compostaggio, concimazioni organiche e incremento della biodiversità sono i capisaldi di un approccio che salvaguarda la salute dei lavoratori e dell’ambiente. Un terreno più vivo e sano diventa anche un valore aggiunto per la qualità e la territorialità dei vini. Oggi con la guida delle direttive Delinat l’approccio al Bio diventa sempre più articolato e va ad includere tutte le pratiche aziendali. Con la creazione del Biodistretto del Chianti si lancia una sfida collettiva perché tutto il territorio sia gestito in maniera sostenibile seguendo i principi dell’agricoltura biologica.





