Le Dimore del Quartetto

AMBASCIATA D’ITALIA, MADRID

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L’Ambasciata d’Italia a Madrid ha sede nella calle Lagasca, un quartiere sviluppatosi a partire dagli inizi del XX secolo. E’ un edificio che, col giardino, occupa un intero isolato fra le calles Lagasca, Juan Bravo, Velázquez e Padilla, in pieno Ensanche, il tipico reticolato di strade che caratterizza la crescita urbanistica della città spagnola all’inizio del secolo scorso.
“È un bell’esemplare delle moderne costruzioni di Madrid, che vanno dando alla città un aspetto sontuoso, di gran città, alle aree di recente urbanizzazione”. Così si esprimeva nel 1917 la rivista Achitettura e Costruzione sull’edificio che era in via di conclusione.
Esso era appartenuto al Marchese di Amboage, uomo di immensa fortuna che si fregiava di un titolo nobiliare concessogli dal Vaticano.
L’edificio si deve a uno dei migliori architetti spagnoli degli inizi del novecento, Joaquín Rojí, ed è ispirato nella sua concezione al barocco francese, tanto da farlo apparire come una residenza di epoca molto più antica della sua effettiva costruzione.
Il palazzo di tre piani si affaccia su un vasto giardino di 680 metri quadrati, proprietà anch’esso dello Stato italiano. Nell’area è compreso altresì un edificio di servizio di dimensioni minori.
La Cancelleria Diplomatica è sistemata all’ultimo piano dell’Ambasciata, mentre gli altri piani sono destinati ai saloni di rappresentanza e a residenza privata del Capo Missione. Nei saloni di rappresentanza si trovano numerose opere d’arte (pitture e sculture) di proprietà del Ministero degli Affari Esteri o concesse in deposito temporale dalla Galleria Nazionale di Roma, dal Museo Nazionale di Roma, dal Museo di Napoli, dalla Galleria di Capodimonte e dalla Galleria di Firenze. Tra le opere figurano molti esemplari dell’arte pittorica italiana del XVII secolo (specialmente della scuola napoletana e parmense) tra cui risaltano nomi di insigni maestri come Salvator Rosa, Cavalier D’Arpino, Pier Francesco Mola e Federico Buzzi. Non mancano neppure opere di maestri stranieri in particolare della pittura fiamminga del seicento e del settecento. Di notevole bellezza è anche la scultura dovuta a Mariano Benlliure (famoso artista spagnolo) che riproduce la celebre ballerina Pastora Imperio. Il biliardo stile Impero, con elementi decorativi di legno e metallo, è intarsiato e fu costruito espressamente a Forlì nel 1884.