LETTERA AGLI STAKEHOLDERS
La posa della prima statua dedicata ad una figura storica femminile a Milano, e in particolare la vita di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, hanno ispirato il nostro lavoro in una direzione più consapevole. Così mi sono trovata a fare un bilancio nel bilancio. Da sempre promuoviamo il quartetto d’archi come luogo privilegiato di esperienza profonda, dove si può essere a volte unici e a volte multipli, dove si cercano la fusione e la personalizzazione. Un luogo di scambio con possibilità infinite che stimola continuamente il gruppo ad alzare il livello.
Le Dimore del Quartetto, oltre a sostenere questa forma musicale unica, si impegna a promuovere lo stesso spirito democratico che guida questo gruppo di lavoro.
Si tratta della forma musicale più paritetica che si possa immaginare: donne e uomini di qualsiasi nazionalità dialogano e si confrontano costantemente su un obiettivo comune di lavoro e passione, sino a diventare un unico strumento a 16 corde.
La nostra progettualità è dinamica, frutto di quell’ascolto che permette la circolazione delle idee, crediamo nell’urgenza della promozione del talento femminile e nella parità di genere e di opportunità come punto di equilibrio irrinunciabile. Il nostro team è composto all’82% da giovani donne, e come per un quartetto d’archi l’intelligenza collettiva è alimentata dalle differenze tra i componenti del gruppo, che attraverso lo scambio sviluppano una visione più profonda e ampia delle possibilità. Ognuno ha una voce unica e indispensabile alla riuscita dell’insieme.
Su 90 ensemble della rete, possiamo contare 198 musiciste e 143 musicisti. I gruppi sono composti in ordine sparso, non esiste uno strumento più maschile o femminile, esistono solo musicisti più o meno talentuosi e impegnati. I musicisti si scelgono fra loro, il punto d’incontro è la musica, linguaggio universale.
Siamo particolarmente felici di poter contare 40 nazionalità diverse fra i nostri artisti e di aver raggiunto con la nostra musica, solo quest’anno, 104 luoghi distribuiti in 9 Paesi europei e in 13 regioni, 38 province e 69 Comuni italiani. Abbiamo coinvolto 51 tra ville, dimore, castelli, palazzi, moli e torri, 22 cortili, chiostri, parchi e giardini, 14 chiese, certose e abbazie, 5 musei, 4 scuole, conservatori e università, 2 teatri, 2 piazze, 2 fondazioni, 1 albergo e 1 ufficio.
Perché crediamo che la bellezza sia un bene di prima necessità e non un privilegio, la bellezza che trasforma la vita e rende gli esseri umani migliori.
– Francesca Moncada, Presidente e Amministratore Unico de Le Dimore del Quartetto