27 LUGLIO 2021 | MOLE VANVITELLIANA, ANCONA

dimore quartetto loghi Musica con Vista

Festival di Musica da Camera all’aria aperta nei luoghi più suggestivi d’Italia

CONCERTO

Martedì 27 luglio, ore 21.30 – Mole Vanvitelliana, Ancona

Luca Giovannini, violoncello

Leonora Armellini, pianoforte

PROGRAMMA

Robert Schumann (1810 – 1856) – Cinque pezzi in stile popolare op. 105

Dmítrij Šostakovič ( 1906- 1975) – Sonata in re minore op. 40

Astor Piazzolla (1921 – 1992) – Le Grand Tango

Al fine di partecipare in sicurezza, l’organizzazione garantirà il distanziamento fisico e il rispetto delle norme in vigore. Sarà inoltre necessario per tutti i partecipanti indossare mascherine.

Concerto organizzato da Amici della Musica di Ancona per Marche Concerti nell’ambito del festival Musica con Vista del Comitato AMUR.

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CONCERTO

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LA MAPPA DI MUSICA CON VISTA

La Mappa di Musica con Vista raccoglie tutti i luoghi del festival e tutte le attività e gite suggerite nei dintorni dei concerti e accompagna il pubblico alla scoperta di una parte nascosta del nostro patrimonio culturale. Qui sotto la mappa interattiva dell’edizione 2021.

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MOLE VANVITELLIANA

La Mole Vanvitelliana o Lazzaretto di Ancona è un edificio di forma pentagonale, che si trova all’interno del Porto di Ancona, progettato dall’architetto Luigi Vanvitelli.
E’ stato costruito nel 1733 su un’isola artificiale ed è collegato alla terraferma da tre ponti.
Il Lazzaretto in passato fu adoperato come: lazzaretto di sanità pubblica, fortificazione a difesa del porto, deposito per le merci, protezione del porto dall’azione delle onde.
Affascinante per la sua forma geometrica con 5 lati, ad oggi, per tutto il periodo dell’anno, il monumento viene usato per ospitare mostre ed altri eventi culturali; una parte di esso è destinata ad accogliere il Museo Tattile Omero.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.lamoleancona.it/la-mole

CORINALDO

Corinaldo è un borgo certificato dal Touring Club Italiano con la Bandiera arancione. Città medievale e rinascimentale, custodisce le mura tra le meglio conservate delle Marche (secc. XIV-XV), quasi un chilometro di fortificazioni intervallate da portoni, bastioni, torri nonché uno sperone merlato attribuito a Francesco di Giorgio Martini. Il centro storico è caratterizzato da vie strette che sul lato di ponente si dilatano diventando più ampie e re golari. Alcune di queste hanno l’aspetto di vero monumento come la Piaggia, che sale fino alla sommità del colle e lungo la quale si trova il famoso Pozzo della Polenta. Interessan te il teatro Carlo Goldoni, originariamente dotato di un ingegnoso dispositivo capace di elevare o abbassare la platea a seconda delle necessità. Corinaldo è la città natale di Santa Maria Goretti ed è possibile visitare la sua casa e il Santuario diocesano a lei de dicato. Dai vigneti e oliveti dell’ondulata campagna circostante si producono il Verdicchio dei Castelli di Jesi e l’olio extravergine di oliva, ricavato prevalentemente dai cultivar Moraiolo, Leccino, Frantoio e Raggia. 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.bandierearancioni.it/borgo/corinaldo 


STAFFOLO

Staffolo è un borgo certificato dal Touring Club Italiano con la Bandiera arancione. Denominato il “balcone della Vallesina” per l’impareggiabile panorama, è situato su un colle in posizione intermedia tra il mare Adriatico e le montagne. Sulla cinta muraria che conserva l’aspetto originario, spicca il torrione semicircolare detto dell’Albornoz (sec. XIV). Da segnalare la parrocchiale di S. Egidio e la chiesa di S. Francesco, che contengono numerose opere di pregio. In alcuni ambienti ricavati dalla cinta muraria, è ospitato il museo del Vino e dell’Arte contadina con annessa Enoteca, dove poter degustare e acquistare i migliori vini prodotti nel territorio, tra cui il più tipico è il Verdicchio. Il vino ha fatto guadagnare al paese il nome di “Colle del Verdicchio” ed è al centro di numerose manifestazioni. 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.bandierearancioni.it/borgo/staffolo


SIROLO

Sul versante meridionale del Conero, è un grazioso borgo, tra i più suggestivi dell’Adriatico. A picco sul mare, ha un centro storico d’impianto medievale ancora ben conservato. L’accesso è dalla piazzetta di Sirolo, piazza Vittorio Veneto, ampia e molto panoramica (offre un panorama irripetibile sull’intera Riviera del Conero), con la settecentesca parrocchiale di S. Nicolò. Lungo via Italia, che innerva l’abitato, si procede tra vecchie case in pietra intercalate da viuzze con scorci d’altri tempi, raggiungendo l’interessante chiesa del S. Rosario. Alla fine del cammino, si sottopassa un arco ogivale appartenente alla cinta muraria medievale, uscendo nella piazza sulla quale prospetta l’ottocentesco teatro Cortesi.Dall’abitato si scende al mare, che offre angoli incantevoli, come la spiaggia Urbani, con la grotta omonima, o quella delle Due Sorelle, cosiddetta per via dei faraglioni poco discosti dal litorale. Nel territorio di Sirolo si trova anche la badia di S. Pietro, già eremo benedettino risalente al Mille, che si raggiunge a 476 metri di quota dopo una panoramica salita.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: turismosirolo.it


NUMANA

Ancora nel secondo dopoguerra era un piccolo villaggio di pescatori; ora è una vivace cittadina balneare, che ha dalla sua una costa d’intatta bellezza e acque riconosciute tra le più limpide dell’Adriatico. L’abitato si compone di due parti: Numana Alta, in posizione panoramica tra il verde delle falde meridionali del Conero, e Numana Bassa, sul lungomare, con il porticciolo e una lunga spiaggia sabbiosa; a collegarle, la caratteristica gradinata della Costarella. Nel centro storico si visitano il Santuario del Crocifisso, ammirando il prezioso manufatto d’arte bizantina, e l’Antiquarium, che ripercorre la storia delle comunità del Conero dall’età picena, quando lo scalo marittimo era frequentato da mercanti greci, a quella romana. Nella località balneare di Marcelli, invece, si passano in rassegna gli stabilimenti e i locali pubblici della più recente espansione turistica, fino alla foce del Musone dove convenzionalmente si pone il limite meridionale del Conero.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.turismonumana.it

ORTO BOTANICO “SELVA DI GALLIANO”

Indirizzo: Contrada Selva, 60020, Gallignano (AN)
Contatti: 071 8028088 
orto@univpm.it

L’Orto Botanico Selva di Gallignano è visitabile autonomamente tutti i giorni, in orario diurno, seguendo il percorso autodidattico con relativa cartellonistica oppure è possibile effettuare visite guidate ed attività di laboratorio, previa prenotazione, nei giorni da lunedì a venerdì con i seguenti orari: dalle 9:00 alle 16:00.
Per prenotazioni: www.ortobotanico.univpm.it/prenotazione_orto_botanico

L’Orto Botanico “Selva di Gallignano” dell’Università Politecnica delle Marche, è un Centro di ricerca per la conservazione della biodiversità floristica dei territori anfiadriatici e Centro di didattica e di divulgazione della cultura ambientale. In tale veste organizza visite guidate e corsi per studenti ed insegnanti. Promuove altresì attività volte alla sensibilizzazione del pubblico per la conservazione della natura e la gestione razionale dell’ambiente.
La struttura sorge nel territorio di Gallignano, piccola frazione del comune di Ancona, che si trova all’interno di un’area compresa tra il Monte Conero e i fiumi Esino e Musone.
La Selva di Gallignano, compresa all’interno dell’Orto Botanico, rappresenta uno dei pochi lembi relitti di vegetazione forestale autoctona ancora presenti nella parte collinare subcostiera delle Marche.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.ortobotanico.univpm.it


I CASTELLI DI ARCEVIA

Incastonata tra gli appennini, Arcevia, l’antica Rocca Contrada, è uno dei borghi più belli della provincia di Ancona, da cui si gode di uno stupendo panorama fino al mare. Con una storia ricca di dominazioni e conquiste, la sua unicità risiede nei nove castelli che la circondano, antichi villaggi fortificati tutti da scoprire.

Castiglioni | Il castello del pane

Il Castello di Castiglioni sorge in collina a ridosso del fiume Misa, possiede mura ben conservate risalenti al 1400 e una bella porta fortificata. La torre di guardia è stata trasformata nei secoli in torre campanaria. Iniziate la vostra visita a questo delizioso borgo di pietra dalla Chiesa di Sant’Agata che si apre su una bellissima piazzetta con scorci suggestivi. All’interno della Chiesa è custodita la Madonna del Rosario (1589), una delle migliori opere di Ercole Ramazzani, e un crocifisso ligneo del XV secolo.
Dopo aver curiosato fra le vie del borgo dirigetevi al di fuori delle mura per giungere alla chiesa di Santa Maria della Piana (XIII sec.) che vi colpirà sicuramente per la sua curiosa facciata rettangolare. All’interno potrete ammirare affreschi attribuiti ad Andrea di Bartolo da Jesi (1474). 


Castello di Caudino


Caudino è uno dei più piccoli castelli di Arcevia, incastonato come una piccola perla ai fianchi del monte. Ci si arriva da una tortuosa strada che attraversa un bellissimo bosco. Oggi al suo interno non ci vive più nessuno ma torna ad animarsi d’estate con i turisti che vi soggiornano per le ferie.
Nominato per la prima volta nel 1338, Caudino conserva il pittoresco portale d’accesso e parte dell’antica struttura fortificata. Nel centro, di fianco all’antica torre campanaria, sorge la chiesa di S. Stefano ristrutturata nel ‘700, che custodisce un affresco del ‘500 raffigurante la Madonna di Loreto.

 


Avacelli | Il castello della chiesa templare

È uno dei più importanti castelli arceviesi e vi stupirà per la bellezza del suo paesaggio fitto di boschi. Si trova infatti a pochi km di distanza dal Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi (di cui fa parte), verso Serra S. Quirico.
Il castello risale alla fine del ‘300 e dell’antica struttura difensiva rimane la bella porta d’ingresso e parte della cinta muraria in pietra. All’entrata del castello vi accoglierà una piccola e graziosa piazzetta sulla quale si affaccia la chiesa di San Lorenzo (risalente alla seconda metà sec. XV) dove vi consigliamo di entrare per ammirare uno spettacolare dossale in terracotta dipinta rappresentante la Madonna della Misericordia (sec. XVI).
Dopo aver passeggiato per i vicoletti dirigetevi ai piedi della collina, in una valle appartata nella boscaglia. Qui sorge la chiesa di Sant’Ansovino (sec. XI), unica testimonianza locale di architettura romanica. Il più antico documento che la menzioni è del 1082 ma certamente risalente al secolo precedente. Secondo la tradizione è di proprietà  dell’Ordine dei Templari.
Se amate gli asparagi vi consigliamo di venire ad Avacelli nel mese di maggio quando qui si svolge una rinomata sagra dedicata a questo ortaggio.


Loretello | Il castello dell’amore

Loretello è un vero castello in miniatura adagiato su una collina immersa nel verde paesaggio collinare. E’ uno dei più piccoli borghi murati della regione e tra i castelli di Arcevia è quello più antico. Venne infatti edificato nel 1072 dai monaci di Fonte Avellana e ampliato verso la fine del 1300. Le sue mura e il bel ponte di accesso a tre arcate hanno resistito al passare del tempo. L’edificio più importante è il torrione circolare quattrocentesco con ancora visibili gran parte delle feritoie. Dopo aver passeggiato fra le antiche vie vi consigliamo di visitare il museo della Civiltà Contadina.
L’intera zona di Loretello è caratterizzata dalla presenza di colture tradizionali. Le coltivazioni prevalenti sono quelle del farro, del mais, delle cicerchie, dell’ulivo e della vite, con produzioni di alta qualità.


Montale


Il castello di Montale è situato su un poggio circolare a 280 metri sul livello del mare e si trova ai confini con il Comune di Serra de’ Conti. Risalente al 1200, conserva perfettamente l’impianto medievale, racchiuso all’interno delle mura.
Potete fare un tuffo nel passato ammirando il camminamento di ronda e la torre di guardia, riutilizzata come campanile della chiesa di San Silvestro, del 1200, che ha un lato incorporato nelle mura. Salendo fin su il campanile potete scorgere anche il monte Conero.


Nidastore | Il castello dove gli astori depongono il nido


Il castello più settentrionale di Arcevia, ai confini con la provincia di Pesaro, ha un nome molto particolare che non vi dimenticherete facilmente: Nidastore che significa “nido degli astori”, ossia i grandi uccelli rapaci usati per la caccia nel medioevo, che figurano anche nel suo stemma.
Sorse verso la metà del XII secolo e l’abitato attuale risale alla seconda metà del ‘400. Qui potrete ammirare la cinta muraria ben conservata su cui poggiano direttamente le abitazioni e alcuni palazzi con portali cinque-seicenteschi in ottimo stato di conservazione.

 


Palazzo | Il castello che è pura poesia

Dotato di possenti tratti di mura in pietra e cotto e di due porte d’ingresso, Palazzo d’Arcevia, un tempo i castello più popoloso di Arcevia è oggi un grumo di vicoli e antiche case fortificate abbarbicate a ventaglio sulle pendici del monte Caudino.
Palazzo è poesia e dalle varie angolazione da cui lo si guarda appare, a volte, come piantato nella roccia, solido e fiero; cambiando punto di vista sembra felicemente aggrappato al monte su cui sorge e sporgendosi ancora più in là sembra quasi librarsi nell’aria e mischiarsi con il cielo e con le nuvole. Di notte invece si trasforma in presepio brulicante di luci e ombre.
Da ammirare sono la chiesa parrocchiale dei Santi Settimio e Stefano (metà sec. XVIII), probabilmente opera di un esponente della famiglia di architetti Vici, con altari marmorei e una bella tela settecentesca di scuola veneta, e l’oratorio privato di S. Venanzio (metà sec. XVIII), eretto su progetto di Arcangelo Vici, con interno affrescato.


Piticchio

Il castello, uno dei più suggestivi e meglio conservati dell’arceviese, sorge su un poggio (379 m.) a sette chilometri da Arcevia. Una poderosa cinta di mura quattrocentesche lo circonda e racchiude il centro storico in un abbraccio difensivo.
E’ presente un’ unica rampa d’ accesso, preceduta da una porta monumentale ottocentesca; l’ ingresso originale è poco oltre ed è rappresentato da una porta a sesto acuto. Sempre nell’ Ottocento vi è stata aggiunta la torre con orologio.
Nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano si può ammirare un imponente dossale d’altare in legno intagliato e dorato (XVI sec.) su cui sono incastonate tre tele, opere della maturità di Ercole Ramazzani (fine del ‘500). Subito fuori le mura è in corso di allestimento “Museogiocando”, una collezione di 4500 giocattoli antichi e moderni per adulti e piccini. Nel mese di maggio si svolge HeartH Festival, Il linguaggio e le vie della terra, un festival multidisciplinare sull’incontro tra uomo e natura.


San Pietro in Musio

Il piccolo castello sorge su un poggio (354 m.) a breve distanza da Loretello. E’ menzionato per la prima volta nel 1230, quando alcuni suoi abitanti fanno atto di castellania a Rocca Contrada. Pressoché invariato nel suo impianto urbanistico quattrocentesco, conserva però poche tracce delle strutture originarie, causa un bombardamento subito durante la seconda guerra mondiale. Percorribile la cinta muraria a scarpa in laterizio con il suo camminamento di ronda; notevole un affresco di Bruno d’Arcevia, realizzato pochi anni fa, raffigurante San Pietro.
Appena fuori le mura vi è il santuario della Madonna di Montevago (sec. XVI), dove si conserva un’immagine affrescata attribuita a Venanzio da Camerino e Piergentile da Matelica.

PRODOTTI TIPICI

Il tratto di costa della Riviera del Conero che va da Pietralacroce di Ancona ai Sassi Neri di Sirolo è famoso per la pesca dei “moscioli“. Altrove si chiama mitilo o cozza, ma qui nella Riviera del Conero si chiama mosciolo. La differenza sostanziale sta nel fatto che il mosciolo viene pescato e non allevato. Attaccati alle pareti del Monte Conero i moscioli selvatici sono ormai diventati tipicità e specialità culinarie uniche della zona che si trova solamente nel periodo da aprile ad ottobre.
Oggi il mosciolo del Conero è diventato presidio Slow Food. Si consiglia di provarli cucinati alla marinara: con abbondante olio di oliva, limone, prezzemolo e pepe macinato fresco.

Spostandosi verso l’interno sono inoltre da provare il ciauscolo (un salame morbido buonissimo),la  pizza col formaggio, le olive ascolane ed i cremini fritti.

Per quanto concerne i vini sono imperdibili:

  • il Lacrima di Morro d’alba: rosso
  • il Vino di visciola: liquoroso, da dessert, molto particolare
  • il Passerina: bianco, di Jesi

Ristoranti

SOT’AJ ARCHI
Indirizzo: via Marconi 93, 60125 Ancona
Contatti: 071 202441

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:  www.ristorantesotajarchi.it

RISTORANTE MOLO DI PORTONOVO
Indirizzo: Portonovo di Ancona
Contatti: 071 801040
info@ilmolo.it

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.ilmolo.it

RISTORANTE LA TORRE DI NUMANA
Indirizzo: via della Torre 1, 60026 Numana
Contatti: 071 9330747

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.latorrenumana.it

PARCO DEL CONERO

E’ possibile visitare il Parco del Conero a piedi, a cavallo o in mountain bike con un reticolo di 18 sentieri che attraversano tutti gli ambienti presenti all’interno dell’ Area protetta. 

Sentiero delle Due Sorelle

Dal Municipio di Sirolo, si prendere la provinciale verso Ancona e poco fuori l’abitato girare al primo incrocio sulla destra per Via Vallone, una strada asfaltata in salita: superato il cimitero di Sirolo si giunge in breve ad una sterrata che si snoda ai bordi della falesia. Ad un quadrivio (incrocio con il Sentiero n. 301) scendere a destra: prendere la seconda stradina che sale sulla sinistra ed arriva ad un campo di olivi. Qui il tracciato prosegue per un sentiero che si inoltra nel fitto della macchia mediterranea e lungo il quale si aprono scorci suggestivi sulle spiagge di Sirolo, di Numana e sulla costa bassa fino a Civitanova Marche. Si giunge quindi al “Passo del Lupo”, uno sperone di roccia a picco sul mare che rappresenta uno dei punti più suggestivi del Parco e dal quale si gode di una vista spettacolare sulla piccola baia delle Due Sorelle. Attualmente non è consentito proseguire oltre e raggiungere la spiaggia delle Due Sorelle in quanto vige un’ordinanza sindacale che ne vieta l’accesso.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI E ALTRI PERCORSI: www.rivieradelconero.info/it/i-sentieri-del-conero o www.parcodelconero.org/sentieri

ARCO DI TRAIANO

L’Arco di Traiano per secoli è stato punto di riferimento dei marinai, oggi domina l’entrata del porto e rappresenta una splendente testimonianza del passato millenario di Ancona.
L’arco di Traiano è un’elegante opera romana eretta nel 116 d.C. in onore dell’imperatore che, a proprie spese, fece ampliare il porto della città, costruendo il molo a sua protezione.
Quest’opera viene attribuita ad Apollodoro di Damasco, lo stesso architetto che firmò il progetto del grandioso Foro di Traiano a Roma. È proprio da qui che Traiano partì per la vittoriosa guerra contro i Daci: l’arco, situato nel punto di accesso alla città, ricordava ai nemici la sconfitta subita.

La tradizione vuole che sull’attico ci fosse la statua equestre di Traiano con a destra quella della moglie Plotina e a sinistra quella della sorella Marciana. I fori e le incassature che si vedono fra le colonne servivano a fissare bronzei rostri di navi scomparse nelle vicende dei secoli.
Anche in passato lo splendore del monumento fu apprezzato e nel ‘700 ogni capitano di bastimento che approdava ad Ancona doveva versare 60 baiocchi per la sua conservazione.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.rivieradelconero.info/it/arco-di-traiano


MUSEO OMERO

Indirizzo: Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
Contatti: informazioni per visite e prenotazioni +39 335 569 69 85 (anche su whatsapp)
didattica@museoomero.it

Istituito nel 1993 dal Comune di Ancona, su ispirazione dell’Unione Italiana dei Ciechi, il Museo Omero è stato riconosciuto al Parlamento, nel 1999, Museo Statale confermandogli una valenza unica a livello nazionale.
Punto di riferimento internazionale nell’educazione estetica per non vedenti e ipovedenti, il Museo è oggi uno spazio unico e senza barriere in cui tutti possono conoscere l’arte attraverso il tatto. Ospitato nelle settecentesche sale della Mole Vanvitelliana di Ancona, si propone come un’enciclopedia tridimensionale di storia dell’arte. La sua collezione documenta in modo organico l’arte plastica e scultorea di tutti i tempi: dalle copie al vero della Grecia classica, di Michelangelo e Canova alle sculture originali della ricca sezione contemporanea con De Chirico, Marini, Martini, Messina e molti altri. Per favorire un approccio alla realtà di tipo sinestetico, il Museo organizza numerose attività didattiche per scuole di ogni ordine e grado con visite animate e bendate, e laboratori accessibili sulle tematiche dell’educazione sensoriale, dell’arte contemporanea, della diversità e dell’archeologia. Il Museo offre inoltre un prezioso servizio di educazione artistica ed estetica per non vedenti e ipovedenti, corsi di aggiornamento e formazione per insegnanti ed operatori, attività di consulenza, un fornito Centro di documentazione.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.museoomero.it


IL MONUMENTO DEL PASSETTO

Nel quartiere del Passetto si trova uno dei principali monumenti storici della città, il Monumento ai Caduti, meglio conosciuto come il Monumento del Passetto che commemora i caduti nella Prima Guerra mondiale.
Interamente realizzato in Pietra d’Istria è stato inaugurato nel 1930 su disegno di Guido Cirilli ha una forte influenza del periodo che si viveva a quei tempi, il fascismo; lo si nota benissimo dai fasci che adornano il fregio della struttura, dagli elmi e spade, simboli rispettivamente di difesa ed attacco nel combattimento. Il Monumento è di forma circolare e costituito da otto colonne scanalate terminanti su capitelli dorici. Al centro si trova un piccolo altare.Nel fastigio sono riportati i versi del grande poeta italiano nato a pochi chilometri da Ancona, a Recanati Giacomo Leopardi:
“Beatissimi voi,
Ch’offriste il petto alle nemiche lance
Per amor di costei ch’al Sol vi diede”
(All’Italia, dai Canti di Giacomo Leopardi; vv. 84-86)

Scendendo le scale si arriva ad una spiaggia, denominata dagli anconetani la spiaggia del Passetto dove è possibile fare una bella passeggiata ammirando le straordinarie Grotte del Passetto, costruite dai pescatori all’interno delle rocce a strapiombo sul mare nei primi anni del ’900 per ricoverare le piccole imbarcazioni da pesca e da diporto e per trovare un po’ di ombra durante le soleggiate giornate estive.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.visitancona.com/il-moumento-ai-caduti-di-ancona-al-passetto


LA CATTEDRALE DI SAN CIRIACO

Indirizzo: Piazzale del Duomo, Ancona
Contatti: 071 52688
museo.ancona@diocesi.ancona.it

Il Duomo di San Ciriaco rappresenta l’emblema di Ancona, sia per la posizione geografica sia per il significato storico e religioso. E’ altresì una delle chiese medievali più interessanti delle Marche, dove sono presenti elementi bizantini e gotici. Fu edificato sui resti di un tempio ellenistico dedicato alla Venere Euplea, la Venere della buona navigazione. Questo tempio fu distrutto nel 558 da un terremoto che rase al suolo anche la cittadina di Numana.
Nel VI secolo fu edificata una basilica  che fu dedicata a S. Lorenzo. Essa fu ricostruita e ampliata nel sec. IX dopo le distruzioni saracene, e trasformata a croce greca tra l’ XI e il XII secolo.  Malgrado i danni dovuti alle due guerre mondiali e al terremoto del 1972, la cattedrale è stata riportata alla sua austera eleganza. La sagoma dell’edificio, a pianta centrale a croce greca, è sovrastata dalla cupola a dodici facce slanciata e voltata alla gotica. Ricoperta di lastre metalliche, è considerata dagli esperti una tra le più antiche e perfette cupole in Italia. I resti del tempio pagano e della basilica paleocristiana sono ancora visibili sotto le lastre di vetro poste nel corpo centrale della cattedrale. Nell’ala sinistra si trova il monumento a Pietro Ghinelli, realizzato da Giovanni Dalmata da Traù nel 1509. Nell’ala sinistra, nella cappella della Madonna, si trova lo splendido altare di Luigi Vanvitelli (1738).

E’ consigliata una visita approfondita anche del Museo Diocesano.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:  www.turismo.marche.it/Duomo-di-San-Ciriaco


MOLO DI PORTONOVO

In uno dei più bei tratti di costa dell’Adriatico, la spiaggia di Portonovo si trova nell’omonima baia situata ai piedi del Monte Conero, unico vero rilievo montuoso del litorale adriatico italiano tra Trieste ed il promontorio del Gargano.
Caratterizzata dalla bellezza e dall’unicità dell’ambiente naturale (tutelato dal Parco regionale del Monte Conero) e dalla presenza “del molo”, la spiaggia di Portonovo alterna un litorale costituito da bianchi ciottoli levigati dall’azione millenaria del mare a tratti ricoperti da rena finissima e dorata.
All’estremo sud della Baia di Portonovo, si raggiunge la spiaggia della Vela, un tratto di litorale incontaminato, che prende il nome da un grande scoglio a forma di vela, meta preferita per i tuffatori più coraggiosi. Questa zona è ottima per chi ama fare piccole immersioni e snorkeling.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.baiadiportonovo.it


PIAZZA DEL PAPA

Notevole piazza di forma allungata, detta anche piazza del Papa per la centrale statua di papa Clemente XII. La fiancheggia, accompagnato da una torre cinquecentesca, il bel palazzo del Governo, ora Prefettura, sistemato (1484) su disegno di Francesco di Giorgio Martini, con un cortile in parte a portico ad archi ogivali ed eleganti finestre guelfe, al quale si accede per un’arcata rinascimentale (1470).
In fondo alla piazza (statua di Clemente XII, del 1738) una scenografica scalinata e due rampe salgono alla chiesa di S. Domenico (1761-83), sorta sulle rovine di una precedente del sec. XIII; all’interno, statue e medaglioni di Gioacchino Varlè e notevoli dipinti, tra cui: Crocifissione*, di Tiziano (1558), all’altare maggiore, e Annunciazione* del Guercino (1656), al 1° altare sinistro. Nei pressi della chiesa, all’inizio di via Matteotti, l’arco Ferretti, porta urbica eretta nel 1221 sui resti della cinta muraria del sec. IX.

Nel retrostante corso Mazzini la fontana del Calamo, o delle 13 cannelle, su probabile disegno di Pellegrino Tibaldi (1560). Nella vicina piazza Roma, la fontana dei Cavalli (1758), su disegno di Lorenzo Daretti e con sculture di Gioacchino Varlè.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.turismo.marche.it